sabato 28 luglio 2012

REFERENDUM TERNI: UMBRIA A RISCHIO DISINTEGRAZIONE IN SOLI 70 GIORNI. ALLEANZA CON VITERBO E RIETI, NO A TERRITORI MARGINALI




Hic Rhodus, hic salta! Se conoscessero un po’ di latino, capirebbero che, grazie al monstrum giuridico-amministrativo prodotto a Roma, ora bisogna tirar fuori veramente gli attributi. Ma quali attributi? E con quali conseguenze?
Da PD e PDL la peggiore riforma della riforma che si potesse pensare: non occorre essere Cassandra per capire che si tratta di un decreto in grado di disintegrare l’Umbria nel giro di 70 giorni, quelli necessari al cosiddetto riordino che, imposto per legge, scatenerebbe l’ostilità di intere popolazioni site nel perugino contro il tentativo di “deportarle” sotto la provincia di Terni, generando una vera e propria balcanizzazione dell’Umbria.
Così, se per quasi 70 anni, le classi dirigenti locali hanno dormito, consentendo che Terni subisse di tutto a partire da un confine provinciale –a Strettura- a soli cinque chilometri dalla città, ora in 70 giorni ci si vorrebbe muovere come elefanti nella cristalleria di una consolidata identità culturale regionale. L’assessore Gianluca Rossi già prevede non a caso “grosse difficoltà” e mette le mani avanti mentre si registrano sovrumani silenzi da parte del presidente della Regione, nonché da parte del capo della Provincia di Perugia. Costoro, se si esprimono, parlano il politichese spinto, senza una parola chiara sull’eventuale cessione di sovranità del territorio perugino.
I ternani hanno capito che l’Umbria non ha futuro: lo spread tra i territori è ormai troppo grande per essere colmato e, soprattutto, governato con audaci giochi di prestigio che, comunque, non colmerebbero i limiti di un’economia e di una prospettiva asfittica.
L’improbabile riordino non sarebbe poi nemmeno “a gratis”: Terni, per sopravvivere in un’Umbria sempre più ingestibile, dovrebbe cedere ulteriori beni e servizi, entrando in una trattativa mercantilistica al ribasso per l’ingresso di aree regionali comunque marginali (Foligno, Trevi e altri centri economici importanti resterebbero a Perugia). Aree non utili a generare flussi finanziari ed economici di un qualche interesse. E che riequilibrio sarebbe, allora? Il tutto accadrebbe in una Regione da decenni sorda alla necessità di rapidi ed economici collegamenti merci col Lazio, così essenziali per le Acciaierie, e però ben attenta a concentrare oltre due miliardi di euro per quelli con le Marche, sempre a diretto vantaggio di… indovinate un po’? Perugia e Foligno.
Arrivederci Umbria: vogliamo Terni come seconda città del Lazio nel quadro di un’alleanza strategica ed equa con Viterbo e Rieti, rifuggendo dall’imminente balcanizzazione di una regione sempre più piccola nel contesto globale. La raccolta firme prosegue: dove stare lo decideranno i cittadini, non le alchimie politiche

Il Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati

Terni, 28 luglio 2012

venerdì 27 luglio 2012

REFERENDUM: LA CASTA LO DETESTA, LA GENTE LO AMA. E ALLORA TUTTI I GIORNI A LARGO VILLA GLORI! GIA' SUPERATE LE 1.250 SOTTOSCRIZIONI





A fronte dell’atteggiamento sordo e gravemente antidemocratico di un sindaco che non sa come difendere Terni, ma intanto lancia messaggi obliqui ai giornalisti, sostenendo apoditticamente che il referendum “non esiste”; a seguito dell’esiziale abbraccio della casta PD-PDL, cui si sottraggono gli esponenti più coraggiosi; il Comitato promotore del referendum ha deciso di incrementare la propria presenza tra la gente.
Il referendum infatti c’è, esiste ed è la prima volta in Italia che i cittadini di un Comune capoluogo utilizzano un simile strumento per le finalità di cui all’articolo 132. E’ la situazione emergenziale di crisi morale, economica e di prospettiva a imporlo.
Il referendum rappresenta pertanto il mezzo legittimo di lavoratori, precari, gente perbene, di coloro che intendono cambiare tutto in una città meridionalizzata da decenni di subalternità a Perugia solo per assecondare carriere politiche di vari intoccabili a destra e sinistra.

Per tutti questi motivi da lunedì 30 luglio e per l’intero mese di agosto saremo presenti ogni giorno a Largo Villa Glori, dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 20, fino alla fine della campagna referendaria, domeniche escluse.
Siamo e resteremo fieri testimoni della decisa resistenza dei ternani contro la vecchia politica, senza idee, senza slanci, senza una visione del futuro per Terni, ostinatamente attaccata soltanto a parassitari quanto inutili privilegi.

Il Comitato comunica anche di aver già superato la boa delle 1.250 firme, metà del quorum necessario per l’indizione del referendum: i concittadini firmano in massa non solo poiché ritengono fondate le argomentazioni portate innanzi dai promotori, ma anche perché intendono suonare la sveglia a una casta ingorda e che fornisce perfino indicazioni fuorvianti: il referendum non parla infatti di unione con il territorio del “Comune di Roma”, ma di “aggregazione alla Regione Lazio” così come consentito dall’art. 132 della Costituzione italiana. Lorsingori dunque si informino: oltre 1.250 ternani lo han già fatto con grande compiacimento.

Il Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati

Si firma presso:
a)      Ufficio referendum del Comune di Terni, lunedì-venerdì, Palazzo Spada, II^ piano;
b)      Studio notarile Clericò, orari di ufficio;
c)      Punto referendum di Largo Villa Glori, tutti i giorni, 11/13, 18/20 (domenica esclusa)

Terni, 27 luglio 2012

giovedì 26 luglio 2012

REFERENDUM PER SALVARE TERNI: LENTAMENTE MUORE. CHI NON SI PERMETTE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA DI FUGGIRE AI CONSIGLI SENSATI

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amore proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non ha domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

(Martha Medeiros)


Il Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati



mercoledì 25 luglio 2012

TASSA TEVERE-NERA: LA POLITICA LOCALE SI RISVEGLIA, GRAZIE AL REFERENDUM




Quando si parla delle ragioni del referendum per Terni nel Lazio, è doveroso ricordare una delle tante ingiustizie perpetrate da questa Regione: la vergogna della Tassa Tevere-Nera, pagata a Terni, ma non a Perugia.

Per anni il sottoscritto ed altri avvocati del Foro di Terni hanno tentato invano di rappresentare innanzi alle commissioni tributarie, sia provinciale che regionale, i diritti di tanti cittadini ternani, destinatari di un odioso balzello, iniquamente preteso dal Consorzio di bonifica di cui si chiede oggi la sospensione d’autorità da parte del Consiglio Comunale di Terni. Finalmente!
Migliaia di ricorsi sono stati intanto respinti dalla commissione provinciale di terni, la cui pronuncia è stata successivamente confermata in sede di appello dalla commissione regionale di Perugia.
Tali evenienze hanno mutato un consolidato orientamento giurisprudenziale che, fino ad allora, aveva riconosciuto come legittime le doglianze avanzate dai contribuenti ternani.

La Tassa Tevere-Nera è peraltro soltanto uno dei motivi di critica mossi dal referendum popolare: la politica locale, per anni in gran parte sonnecchiosa quando non consenziente, finalmente si è accorta dell’ingiustizia. E allora ben vengano 1, 10, 100 referendum!

Il Comitato promotore del referendum
Avv. Marco Sansoni - portavoce

martedì 24 luglio 2012

REFERENDUM, RIPARTIZIONE DELLA SPESA PERUGIA-TERNI: UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA IN REGIONE INDAGHI SUGLI SQUILIBRI DEGLI ULTIMI 40 ANNI


Mentre giungono consensi trasversali all’iniziativa referendaria, il Comitato promotore chiede al Consiglio Regionale di attivarsi per la costituzione di una Commissione speciale di inchiesta che faccia luce sui gravi squilibri nella ripartizione della spesa tra Perugia e Terni, registrati negli ultimi 40 anni.
La Corte dei Conti dell’Umbria sia l’organo terzo di consulenza di un Ente Regione che dovrà rendere noti non solo i dati della ripartizione della spesa regionale e nazionale, ma anche i freddi numeri relativi all’applicazione delle politiche di sostegno comunitario in Umbria.

Terni che, con le sole Acciaierie, contribuisce al 25% del PIL dell’intera Umbria, rifiuta di essere ancora depredata del suo residuo benessere –Terni 91ma nella classifica nazionale 2011 ai fini IRPEF. Le modalità con cui una tale forma di saccheggio è stata condotta hanno impoverito soltanto questa parte del territorio, sottomesso a logiche inique. Ci hanno meridionalizzato.

Intanto si stanno investendo oltre 2 miliardi di euro per i collegamenti Umbria-Marche del c.d. Quadrilatero, ma non una lira viene riservata sulla trasversale Umbria-Lazio tramite la ferrovia Orte-Civitavecchia per consentire alle nostre industrie di competere davvero sul mercato europeo, così come chiedono da anni lavoratori e sindacati. Dove saremmo più forti a questo punto, in Umbria o nel Lazio?

La vicenda della Provincia di Terni -sul piano irreversibilmente inclinato della soppressione- è solo la logica conclusione del mancato riequilibrio. Siamo stati troppo a lungo a testa bassa: ora perderemo uffici, rappresentanza, persino associazioni e forse fabbriche a vantaggio ancora di altri. Diciamo basta o diventeremo un paesone senza speranza.
La breve storia della Provincia di Terni rappresenta dunque l’ultima ingiustizia di una nutrita serie di altre, spesso avallate nel tacito consenso dei nostri rappresentanti ternani a Roma e a Perugia. Per le loro misere carriere, salvo luminose eccezioni. Questa responsabilità morale, queste colpe sono incancellabili e peseranno come un macigno sulla nostra vita e quella dei nostri figli.

Come cittadini chiediamo pertanto a tutti, politici compresi di ogni partito, un sussulto d’orgoglio per interrompere una china autodistruttiva.
Il referendum è uno strumento potente ma necessario per iniziare un altro percorso, fatto di alleanze nuove e strategiche, senza complessi di inferiorità nei confronti di alcuno, forti come siamo di radici culturali che affondano dentro a una storia quasi trimillenaria. Forti come siamo del primato industriale che abbiamo costruito in secoli di onesto e duro lavoro, dalle antiche ferriere ad oggi.

Il Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati

Terni, 24 luglio 2012

domenica 22 luglio 2012

[REFERENDUM TERNI] REGIONE UMBRIA: WE WANT OUR MONEY BACK! IN MILLE FIRMANO IL REFERENDUM, PRIMA DI ANDARCENE PRESENTIAMO IL CONTO ECONOMICO DEI DANNI





I want my money back!”
Parafrasando una memorabile contestazione alla Comunità Europea da parte dell’allora Primo Ministro britannico, Margaret Thatcher, anche i ternani vogliono i loro soldi indietro. E’ questo –e molto altro- quel che vogliono i primi mille cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di referendum.

Decenni di lento dissanguamento del nostro territorio hanno impoverito Terni.
Con la forza del nostro credo industriale, eravamo tra le prime 30 città più ricche d’Italia negli anni ’60, prima del varo delle regioni, mentre Perugia era indietro.
Lo sbilanciamento degli investimenti nazionali ed europei nelle diverse aree; il generale appeasement delle classi dirigenti rispetto alle crisi produttive locali nei decenni passati; l’aver infine eletto l’asse Foligno-Perugia a motore economico dell’Umbria e dell’Italia centrale, non hanno fatto altro che ribaltare questa situazione: nell’anno di grazia 2011 Terni è novantunesima (91°), mentre Perugia è al cinquantaduesimo (52°) posto nella classifica del reddito medio nazionale, con le contigue Rieti e Viterbo più ricche di noi.

Emoziona ancora ricordare lo sfortunato Robert Kennedy, esponente democratico americano scomparso nel 1968. Se è vero che tuttora “non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base degli indici di Borsa, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL)”; e se è vero, come questi sosteneva, che “il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria (…), ebbene a noi ternani, oltre alla deprivazione delle risorse, è stato imposto anche questo con i famigerati tre inceneritori, magnificati quali improbabili forme di sviluppo. Signori, il Comitato promotore comunica che la stagione delle menzogne è finita!
Nei prossimi giorni calcoleremo le decine e, forse, centinaia di milioni di euro che devono tornare a Terni, dopo 40 anni di squilibrio. E ci aspettiamo che, nonostante la sua posizione ostile al referendum, il redivivo sindaco si unisca a noi almeno in questa battaglia economica e finanziaria. Il Comitato e i ternani intendono fare bene i conti con l’Ente Regione, prima di andarsene, altro che riequilibrio territoriale. Altro che espressioni vuote.

Il comitato promotore del referendum
Andrea Liberati


Terni, 22 luglio 2012                                          

sabato 21 luglio 2012

REFERENDUM, PROSEGUE SENZA SOSTA LA RACCOLTA FIRME: SIMPATIZZANTI E ISCRITTI PD-PDL SMENTISCONO I LORO SEGRETARI




A seguito delle dichiarazioni rilasciate del segretario comunale PD, Delli Guanti –il referendum sarebbe una “grave mancanza di rispetto verso i ternani”- il Comitato promotore intende muovere alcune ragionate critiche. Risponde Andrea Liberati, presidente del Comitato.

Far esprimere la gente non è una mancanza di rispetto. E’ piena democrazia, è potere restituito alle stesse persone da cui esso promana, anziché delegato ad libitum a una politica che si è seduta, che non ha avuto slanci, che ha sbagliato, come lo stesso Delli Guanti sa onestamente riconoscere.

Personalmente sono iscritto ai democrats americani. Durante la campagna presidenziale 2008 di Obama, cui partecipai quale volontario, ho riconosciuto in essi uno stile ben diverso, autenticamente rispettoso delle istanze popolari, anche nell’approccio a questioni ben più delicate della nostra. Non è un caso che, unitamente alla elezione del presidente, nell’Election day di novembre si votasse pure per una decina di referendum locali, come accadrà anche quest’anno.
Allarghiamo un po’ il respiro delle nostre vite e finiremo per concordare su un fatto: è sbagliato dire, come sostiene Delli Guanti, che occorre alzare le barricate dinanzi a un povero referendum. E’ un errore. Forse si tratta solo di una voce dal sen fuggita. Ma significa certo mettersi contro gli stessi iscritti e simpatizzanti del partito, che infatti stanno firmando in massa affinché la città si possa esprimere sul suo vero senso di appartenenza, quello del 2012, quello che reciderà il cordone ombelicale artificiosamente generato con il varo delle regioni nel 1970. Sarà un voto su questi 42 anni di subalternità -quando non vero e proprio saccheggio.

Lo stesso aver consentito per decenni, senza dire una parola –eccezion fatta per l’allora presidente della provincia Cavicchioli o per l’allora presidente della CCIAA, Mario Ruozi Berretta- che la provincia di Perugia iniziasse praticamente a San Carlo, fu solo la prima di una lunga serie di sopraffazioni in danno dei ternani. Torti dei quali è responsabile buona parte della classe dirigente non solo di allora. Inutile e tardivo parlare ora di un impossibile riequilibrio. Flatus vocis.
Non daremo a Perugia anche la Cascata delle Marmore, non consegneremo la città a chi ha già ghermito quasi tutto. Basti pensare alla ripartizione della spesa regionale e ai numeri relativi al riparto dei fondi europei tra Perugia e Terni. Altre lampanti cifre forniremo nei prossimi giorni.

La raccolta firme dunque prosegue e registra numerose adesioni non solo tra gli amici del PD, ma anche dalla parte del PdL, nonostante la contrarietà dei vertici locali –singolare consonanza con quelli del PD. Ecco allora l’entusiastica adesione al referendum da parte del consigliere Federico Salvati, coerente con la propria campagna delle amministrative: nel suo camper elettorale spiccava la saggia sentenza ciaurriana “Con Perugia se possibile, con Roma se necessario”. C’è poi il pregevole intervento di Terni Oltre con Leo Venturi, già presidente della IV^ Circoscrizione, a voler tacere di molti altri che, al momento, evitiamo di citare per non farli incorrere negli strali dei segretari dei loro partiti. Vecchi giochi di una vecchia politica lontana dalla realtà.

Il presidente del Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati

Si firma presso:
a)      Ufficio referendum del Comune di Terni, lunedì-venerdì, Palazzo Spada, II^ piano;
b)      Studio notarile Clericò, orari di ufficio;
c)      Punto referendum di Largo Villa Glori, venerdì e sabato pomeriggio, 17.30/20.00


Terni, 21 luglio 2012

venerdì 20 luglio 2012

APPELLO AI GIOVANI E AGLI UOMINI LIBERI DI TUTTI I PARTITI: VECCHIA POLITICA? E' GAME OVER. ANCHE DOMANI, SABATO, BANCHETTI A LARGO VILLA GLORI DALLE ORE 17.30




Per referendari e cittadini il problema non è il caldo, né l’anelata pioggia, ma la vecchia politica: si prevede un importante aumento di vendite di pale e picconi per quei politici che, dopo aver lasciato Terni per decenni in condizioni di piena subalternità culturale ed economica a Perugia, grazie al decreto governativo e al nostro referendum saranno costretti ad abbandonare le proprie prerogative e, taluni, anche a cercarsi lavoro. Perché attaccarci, perché non far esprimere la gente, se non fossero queste le loro preoccupazioni? Perché rivolgere a noi parole di fuoco? Non sarebbe stato meglio battere a suo tempo i pugni sul tavolo di una Regione certo non amica?
Ora è prevedibile che, prima del sipario, tutti costoro tenteranno in extremis qualche gioco di prestigio ad alto livello, ripetendo la parola magica degli ultimi 30 anni: riequilibrio. Come? Accorpandoci con Perugia? Portando qui Rieti? Relegando coercitivamente intere popolazioni sotto Terni? Ormai è tardi e dovrà essere la gente ad esprimersi, la vecchia politica ha perso. Game over.

Diciamo la verità: la Regione Umbria ha dimensioni troppo modeste per attivare flussi economici sufficienti per il polo settentrionale e per quello meridionale. Quest’ultimo, il nostro territorio, è stato non a caso ampiamente depredato negli anni, come abbiamo già mostrato con i numeri.
Ecco perché non possiamo accorparci alla realtà di Perugia, che ha sempre visto Terni, con le sue industrie, come terra di conquista.

Rispetto a tale ingiustificata sudditanza, i promotori del referendum offrono un radicale cambio di vedute, un’idea corsara eppure molto concreta: legarsi al Lazio, con un’area vasta che veda Terni non solo città cerniera tra Rieti e Viterbo, ma anche capace di assecondare gli stimoli che vengono da Roma, rendendosi però ben più appetibile e attrattiva di quanto non sia stato fatto finora.

Terni non può continuare a protestare per l’ASL, l’Università, i rifiuti e altro, ma deve mettere in campo la proposta, senza dimenticare la forza dei suoi stabilimenti e delle sue peculiarità. Occorre cambiare marcia e prospettiva. Diversamente il declino economico è l’ineluttabile destino della Conca, preceduto dalla chiusura di Banca d’Italia, Provincia, Prefettura e accorpamenti vari, a nostro totale detrimento. Ecco perché, dinanzi a tale emergenza morale, sociale e occupazionale, facciamo appello ai giovani e agli uomini liberi di tutti i partiti per riprendere in mano il nostro futuro con un’idea corsara, eppure molto concreta: qui si vedrà chi ama davvero Terni e chi invece intende tenersi stretti i propri piccoli privilegi. La vecchia politica non passerà.

Il Comitato promotore del referendum
Andrea Liberati

Si firma presso:
  • Ufficio referendum del Comune di Terni, lunedì-venerdì, Palazzo Spada, II^ piano;
  • Studio notarile Clericò, orari di ufficio;
  • Punto referendum di Largo Villa Glori, venerdì e sabato pomeriggio, 17.30/20.00;
Terni, 20 luglio 2012.

giovedì 19 luglio 2012

QUANDO LA VECCHIA POLITICA RESISTE: LA STUPEFACENTE SORTITA DEL SINDACO DI TERNI




Stupiti e rattristati che il sindaco di Terni, con la sua nota, si scagli non tanto contro i promotori, quanto contro i cittadini che in massa si stanno recando a firmare per un referendum storico.
Disinformazione, demagogia, superficialità, strumentalità, pifferai magici, boutade, masochismo e altri epiteti: il Comitato promotore del referendum rifiuta di adottare una logica fratricida tra ternani. Chiede piuttosto di allargare il fronte della partecipazione, perché siano i ternani e non la vecchia politica ad esprimersi su questo passaggio, il più difficile del dopoguerra.
Il Comitato avanza una proposta referendaria ampiamente motivata:
a)      la ripartizione della spesa tra Perugia e Terni vede tuttora la prima largamente prevalente. Basti pensare all’ultima indagine al riguardo, uscita nel 2003, che vedeva convergere su Perugia il 78% della spesa mentre a Terni (27% della popolazione complessiva) il resto, senza considerare che le Acciaierie rappresentano il 25% del PIL regionale: è giusto?
b)      il sindaco informi i ternani su come sono stati ripartiti i fondi europei tra Terni e Perugia negli ultimi 20 anni;
c)      il sindaco provi a smentirci quando diciamo che non solo Perugia, ma pure i cittadini di Rieti e Viterbo hanno un reddito pro-capite superiore a quello dei ternani, e che l’Umbria è la regione più povera del centro Italia;
d)     il sindaco sa che il solo costo delle due superstrade a doppia carreggiata Foligno-Colfiorito e Perugia-Ancona è pari all’astronomica cifra di 2,116 mld di euro? Se si include la porzione umbra della costruenda Fano-Grosseto, è evidente come la Regione Umbria concentrato in 50 km in linea d’aria ben nuove tre strade trasversali di grande comunicazione, facendo di Foligno nuovo baricentro interregionale, mentre attendiamo da 50 anni il completamento della modesta Terni-Pie’ di Moggio e abbiamo speso meno di un decimo di quanto si sta facendo nel perugino. Cosa abbiamo ottenuto? Una pericolosa arteria monocarreggiata;
e)      sui rifiuti è semplicemente indecente quanto è stato fatto a Terni finora: avevamo tre inceneritori, caso unico in Italia, con quello dell’ASM che emetteva diossine e furani. Non diciamo altro per carità di patria. E, sindaco, le risulta che a Viterbo o Rieti la Regione Lazio abbia adottato la stessa logica penalizzante? E perché non diciamo che a Terni si fa poca differenziata anche perché siamo stati abituati dalla vecchia politica a uno stile inceneritorio che nulla ha a che fare con le politiche più virtuose del Paese?
f)       come si può pensare che la realtà del Polo didattico di Terni sia difendibile? La situazione è drammatica: chiusa Mediazione Linguistica, chiuso il DAMS ternano, sta per lasciarci Scienze Politiche; su 18 dipartimenti, nemmeno uno a Terni… perché? E’ di ieri la notizia che la Facoltà di Medicina stessa sarebbe a rischio, e non solo. Siamo sicuri che con La Sapienza andrebbe peggio? A proposito: è vero che su cinque membri del CDA dell’Università non c’è nemmeno un ternano?...
g)      Sanità, per concludere: è vero che per un’operazione di otorino a Terni occorre attendere anni? E’ vero che per semplici esami sanitari occorrono mesi? E’ vero che la cittadinanza è costretta a ricorrere a prestazioni privatistiche pagate pesantemente dalla Regione? Certo che così i conti della Sanità umbra vanno bene: quella pubblica non funziona mentre il Santa Maria va in pezzi e non ci indebitiamo per ristrutturarlo -al di là di qualche reparto di eccellenza. E perché la PET-TAC c’è a Foligno e non a Terni? E’ vero che in un reparto come dialisi si registrano quasi 40 gradi in questi giorni? Forse è più fresco, solo 32 gradi?
Dal sindaco, che si picca di fare informazione, preferiremmo che se la prendesse con quella parte della classe dirigente regionale che, nel corso degli anni, ha consentito che Terni fosse superata in termini di PIL pro-capite non solo da Perugia, ma anche dalle bistrattate Rieti e Viterbo. Ma capiamo che, essendo lui stesso stato senatore, deputato e sindaco, avrebbe dovuto prendersela anche con sé: ecco solo così, solo raccontando chi sono i protagonisti dello sfacelo, si farebbe piena informazione.

                                                                                              Il Comitato promotore

Terni, 19 luglio 2012                          

CON PERUGIA O NEL LAZIO? REFERENDUM. MODULI ESAURITI, OLTRE 500 FIRME IN DUE GIORNI, GRAZIE TERNI!

CON PERUGIA O NEL LAZIO? REFERENDUM. 
MODULI ESAURITI, OLTRE 500 FIRME IN DUE GIORNI, GRAZIE TERNI!
UNA CHE TERNI CRESCE E TAGLIA IL PROPRIO CORDONE OMBELICALE



Con Perugia o nel Lazio?
Seconda città di un’Umbria piccola e periferica o primo Comune del Lazio dopo Roma per popolazione e PIL, baricentro di un nuovo asse tra Rieti e Viterbo?
In un momento epocale della nostra storia, in una fase che vede Terni più penalizzata di sempre, nell’impressionante afasia di buona parte della politica regionale e locale –non tutta, però, con segnali chiari da parte di singole personalità da sinistra a destra passando per il centro- il Comitato promotore del referendum chiede ai concittadini ternani uno scatto d’orgoglio per tornare insieme protagonisti del nostro futuro, abbandonando una volta per tutte viete dinamiche di subalternità. Il referendum è democrazia.
Non è per caso che il Comitato continui a raccogliere un po’ ovunque il malessere della gente, esaurendo così, in nemmeno due giorni, i 26 moduli sinora predisposti, senza computare quelli presenti in Comune. Oltre 500 firme che fanno ben sperare sulla capacità di raggiungere l’obiettivo delle 2.500 sottoscrizioni in due mesi: il Comitato promotore esprime gratitudine a questi 500 cittadini che hanno inteso aderire in modo così convinto a una battaglia collettiva.
Invitiamo pertanto tutti coloro che supportano la richiesta di referendum a diffondere la voce tra amici e parenti, considerando che da domani costoro avranno un’ulteriore opzione: salire presso l’ufficio del notaio Clericò, Corso Tacito, 111, dal lunedì al venerdì dopo le ore 10. Al riguardo il Comitato ringrazia lo studio notarile per questa importante disponibilità a vantaggio di tutti i ternani.
Si potrà ovviamente continuare a firmare anche in Comune, Ufficio referendum, Palazzo Spada, II^ piano, seguendo gli orari degli uffici pubblici.
Infine, domani e sabato ci si potrà recare al punto referendum di Largo Villa Glori, ore 17.30-20.00.

Nota per la stampa: per approfondire l’iter burocratico che attende i Comuni che intendano o abbiano già inteso cambiare Regione, http://www.comunichecambianoregione.org/risultati.php

Terni, 19 luglio 2012

Comitato promotore
Terni con Perugia o con Roma? Referendum
Andrea Liberati

[REFERENDUM TERNI] DA OGGI E TUTTI I GIORNI SI POTRA' FIRMARE A PALAZZO SPADA, VENERDI' E SABATO POMERIGGIO ANCHE A LARGO VILLA GLORI

COMITATO "TERNI A PERUGIA O CON ROMA? REFERENDUM"
DA OGGI E TUTTI I GIORNI SI POTRA' FIRMARE A PALAZZO SPADA,
VENERDI' E SABATO POMERIGGIO ANCHE A LARGO VILLA GLORI


Ufficialmente costituito il Comitato per il referendum che richiede il distacco di Terni dalla Regione Umbria per l'aggregazione alla Regione Lazio.
Il Comitato tenta di dare una risposta definitiva a un sentimento diffuso in città. I promotori parlano di una Terni indebolita dalle politiche perseguite dalla Regione Umbria in un grande arco di tempo.
Basti pensare all'aver lungamente insistito nel fare della Conca polo di incenerimento rifiuti regionale per poi lasciare, dall'altra parte, l'Ospedale cittadino in condizioni del tutto inaccettabili, tentando pure di portare via la ASL a Foligno. La vicenda della possibile soppressione della Provincia è dunque solo l'ultima goccia rispetto a una marginalizzazione ultradecennale. 
Terni è tuttora trattata da partente povera di Perugia, nonostante, con le sole Acciaierie, la città contribuisca al 25% del PIL dell'Umbria. Anche per questo i promotori attaccano la ripartizione della spesa regionale tra le province, nonché il depauperamento dell'Università, con il rischio di perdere Scienze Politiche, la mancata apertura di Biotecnologie, senza dimenticare altre Facoltà già perdute negli ultimi anni.
Per il Comitato referendario la scelta di guardare a Roma è doverosa anche per l'interlocuzione politica diretta con la Capitale di cui potrà avvantaggiarsi il polo industriale di Terni.
Quanto alle forme, 2.500 in due mesi, possono essere raccolte:
a) presso l'ufficio referendum di Palazzo Spada;
b) ai banchetti predisposti a Largo Villa Glori dopo le 17 di ogni venerdì e sabato fino alla fine di agosto.
Ci si può anche collegare via Facebook alla pagina "Referendum per salvare Terni" per esprimere la propria opinione ed essere aggiornati sulle ultime novità.
Si tratta infine del primo caso nazionale di referendum per il distacco di un Comune capoluogo di provincia di queste dimensioni. E' anche il primo referendum comunale che si svolgerebbe a Terni.

Comitato promotore Terni a Perugia o con Roma? Referendum
Presidente:  dott. Andrea Liberati, giornalista (presidente Italia Nostra)
Portavoce:  avv. Marco Sansoni, avvocato civilista
Segretario:  dr. Francesco Bressi, medico

martedì 17 luglio 2012

SCARICA IL MODULO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME

Scarica il modulo per la raccolta delle firme.
Attivati, scegli il tuo futuro!

NASCE IL COMITATO REFERENDARIO "SALVIAMO TERNI": DA DOMANI E' POSSIBILE SOTTOSCRIVERE IL REFERENDUM "TERNI CON PERUGIA O CON ROMA?"


Occorre raccogliere 2.500 sottoscrizioni in 60 giorni a partire dal 18 luglio fino al 15 settembre 2012. Si può firmare presso l'ufficio referendum del Comune di Terni (Palazzo Spada, primo piano) e presso i tavoli che allestiremo in città. Chiediamo il supporto di tutti!

Il Comitato promotore si propone di offrire ai concittadini ternani la concreta possibilità di aggregarsi alla Regione Lazio di cui Terni diverrebbe il secondo comune dopo roma.

Chiunque volesse collaborare può contattarci ai seguenti recapiti:
  • cellulare 3483701135 (Andrea)
  • e-mail referendumterni@gmail.com
____________

Comitato promotore
  • presidente, dott. Andrea Liberati
  • portavoce, avv. Marco Sansoni
  • segretario, dr. Francesco Bressi