Il
Comitato promotore “Terni con Perugia o
con Roma? Referendum” taglia il traguardo delle 2150 adesioni.
Presumibilmente entro fine agosto saranno superate le 2500 necessarie per la
richiesta di indizione della consultazione territoriale ai sensi dell’articolo
132 della Costituzione.
E
ora alcuni dati relativi a questo primo mese di attività.
VOLONTARI
I
vari volontari che si sono alternati ai diversi banchetti, unitamente agli autenticatori,
hanno fin qui donato alla comunità
almeno 400 ore del loro tempo personale, motivati non solo dal
desiderio di far esprimere i cittadini su un tema delicatissimo quale la
collocazione e le future alleanze strategiche di Terni, ma anche dalla tenace volontà
di contribuire ad accrescere la partecipazione democratica della nostra
comunità.
CLIMA
La
raccolta firme è tuttora condotta in condizioni climatiche estreme: nei giorni
27 e 28 luglio la temperatura esterna nel centro di Terni –laddove si trova il
principale tavolo referendario- ha raggiunto rispettivamente i 39 e i 40°C,
senza comunque mai scendere sotto i
35°C, eccetto il 23 e 24 luglio.
BLITZ
EXTRACOMUNALI
L’acquisizione
delle adesioni è stata eccezionalmente realizzata
per tre sere anche fuori Comune presso la sagra della Ciriola Copparola, in quel di Coppe di
Stroncone.
FORO
BOARIO
Grazie
anche all’afflusso considerevole di persone, la raccolta firme al Foro Boario
ha registrato il picco massimo mensile: fino
a 50 sottoscrittori l’ora nelle tre occasioni in cui il Comitato vi si
è recato, con un decremento nella mattina di martedì 14 agosto, quando il
mercatino è stato anticipato di un giorno per non farlo coincidere col
Ferragosto.
DICHIARAZIONI
IN LIBERTA’
Chi
aderisce alla richiesta di referendum territoriale lo fa anche con ragioni
originali. C’è chi sostiene che “solo
così può esser bloccato lo strapotere vessatorio contro Terni di certi
amministratori”, ma pure chi dichiara “firmo
perché in questo modo anche Perugia si renderà conto di cosa significhi esser soggiogati
da qualcuno: loro finiranno sotto Firenze”. Parole dure, ma un tale esito
–Terni nel Lazio, Perugia in Toscana- è quello che vedeva la Fondazione Agnelli
già vent’anni fa per via delle disfunzionalità economico-finanziarie di una Regione
priva di dimensioni adeguate: e dunque dopo aver voluto qui tre inceneritori,
dopo averci donato l’ospedale più vecchio dell’Umbria, una ASL sul punto di
essere scippata, dopo la sorprendente coralità anti-Terni dei sindaci
confinanti con la nostra morente provincia, dopo aver dimenticato la centralità
industriale di Terni in Italia, è prevedibile una riflessione forte da parte
dei ternani sul dare-avere di questi 40 anni di regionalismo umbro. Non ha
infatti perso una parte politica o l’altra: siamo dinanzi al fallimento di
un’intera Regione, sempre meno solidale e sempre più isola senza mare, a partire dalla negletta Terni.
Terni,
17 agosto 2012 Il
Comitato promotore del referendum
Andrea
Liberati
Si firma presso:
a)
Ufficio referendum del Comune di Terni, lunedì-venerdì,
Palazzo Spada, II^ piano;
b)
Studio notarile Clericò, dal 20 agosto, orari di
ufficio;
c)
Punto referendum di Largo Villa Glori, tutti i giorni, h.
11/13, 18/20 (domenica esclusa)
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