venerdì 31 agosto 2012

REFERENDUM TERRITORIALE, UNICA OPZIONE SUL TAVOLO PER IL FUTURO DI TERNI. UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA A PORTATA DI MANO




Quale presidente del Comitato referendario, intendo ringraziare una a una le 2500 persone che hanno sottoscritto la richiesta di consultazione. Sul piano organizzativo un’importante mano al Comitato è stata data anche da forze civiche e politiche: forze moderate, quelle del c.d. Tridente -UDC, Terni Oltre e Lista Baldassarre- ma anche brani assai significativi del PD. Si tratta dello stesso PD che, in queste settimane di pieno sole, si è scientemente infilato in un inestricabile ginepraio con la famigerata vicenda del riequilibrio tanto vagheggiato quanto di assai critico inveramento.
Una certezza Terni l’ha comunque spuntata: grazie al referendum, i cittadini saranno protagonisti del riordino, ma esclusivamente secondo le modalità che costoro desiderano.
Il referendum è infatti l’unica opzione sicura sul tavolo, la sola che consente alla nostra comunità di guardare con maggiore concretezza ai propri interessi economici. Perché, se siamo giunti a questo punto, c’era ben più di qualcosa che non andava tra Perugia e Terni. Pensiamo alle connessioni stradali e ferroviarie; sinora l’Umbria ha difeso i propri confini come fossero frontiere di Stato, ma a geometria variabile: così, se da un lato procede con forza l’infrastrutturazione strategica tra Umbria nord, Marche e Toscana, nulla o quasi accade sul fronte laziale, di estremo interesse per Terni.
Eppure, solo per fare un esempio, sarebbe fondamentale per le nostre industrie accedere al porto di Civitavecchia in soli 100 km anziché in 180; e sarebbe stato essenziale avere l’interporto a Orte, anziché a Jesi. Cosa sta facendo allora l’Umbria a fronte del no opposto alla Regione Lazio da Rete Ferroviaria Italiana per la riattivazione della Orte-Civitavecchia? Ci può rivelare la presidente Marini quante volte è andata a rappresentare questa impellente esigenza al presidente RFI? Ne parleremo in modo estenuante, perché sappiamo che la competitività delle nostre industrie si gioca non solo sulla qualità del prodotto, ma dipende anche e soprattutto dal prezzo dell’energia e dalla spesa per la logistica.
E perché non viene presa in considerazione l’ipotesi alternativa all’Autostrada A1 per un collegamento in variante alla Salaria tra Fiano Romano e la E-45, aggiunto all’attuale tracciato verso Roma, da tempo in sofferenza? L’ipotesi, prospettata ormai quasi dieci anni or sono dall’Associazione industriali di Terni e dalla Fondazione Carit, prevedeva costi per 400 mln di euro, una bazzecola rispetto agli oltre 2mld che si stanno spendendo per il Quadrilatero Umbria-Marche. Vi incalzeremo molto e spesso, signori: è ora di muoversi.
La distanza tra Terni e Roma si ridurrebbe a poco più di 60 km: rappresenteremmo davvero quella città-cerniera tra la Capitale e il Nord giustamente sbandierata anni fa, con vie di comunicazione dirette e accessibili per intercettare dinamiche di decentramento abitativo e produttivo in atto nell’area romana, rafforzando anche la nostra attrattività turistica, aprendo dunque più facilmente a nuove prospettive economiche una Conca che è già snodo naturale di molteplici direttrici (tirrenico-adriatica, Nord-Sud).
Il referendum è perciò questo e molto altro. E’ una rivoluzione copernicana… a portata di mano.

Intanto, dopo 40 giorni di sacrifici, il Comitato promotore si prende una pausa e celebra il successo della raccolta firme: filoperugini e filoromani si ritroveranno a confrontarsi al Chupitos di Via Fratini, dopo le 22 di domani sera, venerdì 31 agosto

Andrea Liberati
presidente del Comitato promotore

Terni, 30 agosto 2012

1 commento:

  1. Grande risultato democratico... ottimo lavoro.
    Finalmente sembra che anche i ternani si rendano conto di avere dei diritti ed incominciano ad assumersi responsabilità per il proprio futuro...
    Ora urge una campagna informativa seria ed a tappetto in città sui termini della questione... vedrete, se i cittadini saranno messi in condizione di scegliere consapevolmente, sarà un plebiscito di sì... perchè di questo regime sono arcistufi veramente tutti... basta andare con il cappello in mano ad elemosinare gli spiccioli dalla gran loggia di Pg...
    forza Terni, svegliati!

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