Quale presidente del Comitato
referendario, intendo ringraziare una a una le 2500 persone che hanno
sottoscritto la richiesta di consultazione. Sul piano organizzativo
un’importante mano al Comitato è stata data anche da forze civiche e politiche:
forze moderate, quelle del c.d. Tridente -UDC, Terni Oltre e Lista Baldassarre-
ma anche brani assai significativi del PD. Si tratta dello stesso PD che, in
queste settimane di pieno sole, si è scientemente infilato in un inestricabile
ginepraio con la famigerata vicenda del riequilibrio tanto vagheggiato quanto
di assai critico inveramento.
Una certezza Terni l’ha comunque spuntata:
grazie al referendum, i cittadini saranno protagonisti del riordino, ma esclusivamente secondo le modalità che costoro
desiderano.
Il referendum è infatti l’unica opzione sicura sul tavolo, la sola
che consente alla nostra comunità di guardare con maggiore concretezza ai
propri interessi economici. Perché, se siamo giunti a questo punto, c’era ben
più di qualcosa che non andava tra Perugia e Terni. Pensiamo alle connessioni
stradali e ferroviarie; sinora l’Umbria ha difeso i propri confini come fossero
frontiere di Stato, ma a geometria
variabile: così, se da un lato procede con forza l’infrastrutturazione
strategica tra Umbria nord, Marche e Toscana, nulla o quasi accade sul fronte
laziale, di estremo interesse per Terni.
Eppure, solo per fare un esempio,
sarebbe fondamentale per le nostre industrie accedere al porto di Civitavecchia
in soli 100 km
anziché in 180; e sarebbe stato essenziale avere l’interporto a Orte, anziché a
Jesi. Cosa sta facendo allora l’Umbria a fronte del no opposto alla Regione
Lazio da Rete Ferroviaria Italiana per la riattivazione della
Orte-Civitavecchia? Ci può rivelare la presidente Marini quante volte è andata
a rappresentare questa impellente esigenza al presidente RFI? Ne parleremo in
modo estenuante, perché sappiamo che la competitività delle nostre industrie si
gioca non solo sulla qualità del prodotto, ma dipende anche e soprattutto dal
prezzo dell’energia e dalla spesa per la logistica.
E perché non viene presa in
considerazione l’ipotesi alternativa all’Autostrada A1 per un collegamento in
variante alla Salaria tra Fiano Romano e la E-45, aggiunto all’attuale
tracciato verso Roma, da tempo in sofferenza? L’ipotesi, prospettata ormai
quasi dieci anni or sono dall’Associazione industriali di Terni e dalla
Fondazione Carit, prevedeva costi per 400 mln di euro, una bazzecola rispetto agli
oltre 2mld che si stanno spendendo per il Quadrilatero Umbria-Marche. Vi
incalzeremo molto e spesso, signori: è ora di muoversi.
La distanza tra Terni e Roma si
ridurrebbe a poco più di 60 km: rappresenteremmo davvero quella città-cerniera tra
la Capitale e il Nord giustamente sbandierata anni fa, con vie di comunicazione
dirette e accessibili per intercettare dinamiche di decentramento abitativo e
produttivo in atto nell’area romana, rafforzando anche la nostra attrattività
turistica, aprendo dunque più facilmente a nuove prospettive economiche una
Conca che è già snodo naturale di molteplici direttrici (tirrenico-adriatica,
Nord-Sud).
Il referendum è perciò questo e
molto altro. E’ una rivoluzione copernicana… a portata di mano.
Intanto, dopo 40 giorni di
sacrifici, il Comitato promotore si prende una pausa e celebra il successo
della raccolta firme: filoperugini e filoromani si ritroveranno a confrontarsi
al Chupitos di Via Fratini, dopo le 22 di domani sera, venerdì 31 agosto
Andrea
Liberati
presidente
del Comitato promotore
Terni, 30 agosto 2012
Grande risultato democratico... ottimo lavoro.
RispondiEliminaFinalmente sembra che anche i ternani si rendano conto di avere dei diritti ed incominciano ad assumersi responsabilità per il proprio futuro...
Ora urge una campagna informativa seria ed a tappetto in città sui termini della questione... vedrete, se i cittadini saranno messi in condizione di scegliere consapevolmente, sarà un plebiscito di sì... perchè di questo regime sono arcistufi veramente tutti... basta andare con il cappello in mano ad elemosinare gli spiccioli dalla gran loggia di Pg...
forza Terni, svegliati!