giovedì 6 settembre 2012

REFERENDUM TERRITORIALE: ULTIMI GIORNI PER FIRMARE: MA SULLA PROVINCIA ALTRI HANNO PERSO UN MESE



Ultimi giorni per firmare il referendum territoriale. Lo si può ancora sottoscrivere fino a venerdì 14 settembre in Comune, presso l’Ufficio referendum, II^ piano di Palazzo Spada; presso lo studio del notaio Clericò, Corso Tacito.

Qualche autorevole commentatore, in queste ore, ha parlato di referendum politico: è una definizione che il Comitato promotore respinge con forza, perché composto di persone non iscritte a partiti e concretamente lontane dalla solita casta di insaziabili bramini (copyright G. A. Stella). A meno che costoro per politico non intendano ‘legato all’interesse per la pòlis’, e allora sarebbe una definizione corretta. Ma, a detta di tutti, il greco antico non è di moda a Palazzo. Fuorché per le vacanze.
Il referendum non è politico dunque, ma civico: appartiene già alla comunità che potrà scegliere dove stare, conformemente agli interessi morali e materiali della città.

A questo proposito, i volontari del Comitato promotore sono purtroppo costretti a ricordare agli oranti ex cathedra che l’iniziativa referendaria è stata portata avanti in pieno agosto, sacrificando di buon grado famiglie e lavoro, quando non pochi di loro, i decisori politici, si godevano l’estate altrove, nonostante la gravità epocale delle circostanze a Terni. Contegno legittimo quello degli amministratori, ma assai discutibile.

La cancellazione della Provincia, decisa dal Governo, rappresentava un grande motivo per restare qui a provarci, a lottare, a persuadere, a dibattere, a girare dentro e fuori la regione, con un road show tenace presso comunità popolate e non svuotate per via della crisi, con un approccio dolce, ma asfissiante, doveroso, non tardivo, per fare fino in fondo cristianamente o laicamente la propria parte. Per capire cosa rimanga dell’Umbria solidale di cui si è favoleggiato per 40 anni.

In altri tempi la spinta propulsiva della politica, quella vera, la passione travolgente per l’ideale democratico avrebbero portato i dirigenti politici a non dormire la notte per vicende ben meno gravi.
Invece, oggi, quasi tutti gli apicali erano in ferie, legati all’Umbria grazie allo smartphone pagato dalla comunità: ma qui una telefonata non allunga la vita della Provincia.
Terni ha conseguentemente perso pressoché un mese nelle trattative –ancorché disperate- finalizzate al salvataggio dell’Ente e, con sé, degli uffici periferici dello Stato, di quelli del mondo associativo e così via. Allora una parola di verità, in onestà intellettuale, sarebbe opportuna, perché i comportamenti adottati sembrano solo comprovare le tesi di chi ritiene che la partita del riordino non sia mai effettivamente esistita
                                                                                 
                                                                                              Andrea Liberati
                                                                                              presidente Comitato referendario




Terni, 6 settembre 2012N MESE

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